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Nata a Trieste nel ‘45 dove ho vissuto fino ai ventun anni, vivo a Bologna dove opero. Alcuni anni dopo la maturità mi sono iscritta a “Magistero” dedicandomi agli studi di psicologia che, dopo aver tralasciato l’Università, ho continuato ad approfondire da autodidatta.

Ho rivolto la mia attenzione alla scrittura come possibile modalità di comunicazione rappresentata, ma non è stato un caso che mi sono accostata all’immagine scegliendo il collage come mezzo di espressione.

 Senz’altro per un’urgenza di vedere tramutati i miei pensieri, le mie idee, le mie riflessioni, le mie considerazioni. All’inizio sono stati però i miei limiti e le mie difficoltà ad essere proiettate all’esterno così da modificarne l’ottica in modo tale da avere una visione distaccata ed anche più nitida.

Tutto ciò si è estrinsecato poco prima che approdassi all’”analisi”.

La prima ricerca sul collage: Situazioni particolari per una particolare coppia o “il banale”, ben rappresenta il ponte eretto dalla mia mente tra parola ed immagine. I miei lavori non nascono né sono mai nati dalla manipolazione di un materiale trovato casualmente bensì da una ricerca minuziosa e caparbia di elementi il più possibile idonei a d esprimere il concetto ben chiaro, maturatomi nel pensiero.

Uno sforzo nel partire da elementi eterogenei per costituire un nuovo insieme ( il mio obbiettivo ), dove nessuno degli elementi scelti ha trovato più la sua funzione originaria, dandomi l’estro per una trasformazione di un’immagine già espressa e fruita,come tramite - quella rielaborata - di un collegamento per la comunicazione.

Collage con ritagli di giornale, o di foto mie progettate e ritagliate al fine di dar corpo al concetto, interventi di materiale trovato in origine e/o da me elaborato fino ad arrivare all’assemblaggio di frammenti di giocattoli dismessi in modo da ricomporre scene fantastiche e ludiche.

Credo che sulla strada tracciata , ci sia ancora il cartello “ Lavori in corso”.